Job4God traccia l'identikit del professionista assunto nel Terzo Settore
L’evoluzione del Terzo Settore, delle sue dinamiche e delle sue attività ha determinato l’inserimento, oltre che del costante e necessario personale volontario, di figure professionali retribuite. L’ampliamento del raggio d’azione ha messo il no-profit a contatto con una miriade di realtà che richiedono capacità e conoscenze acquisibili solo mediante la preparazione professionale. Per questo motivo, è adesso rilevante evidenziare quali interpreti del mondo del mondo del lavoro si siano rivelati e si ripelino più consoni a gestire le impellenze del Terzo Settore.
Le risultanti sono illustrate in uno studio condotto da Job4Good, il più importante portale italiano esplicitamente ideato per rilevare i cardini del processo di domanda/offerta di lavoro nel Terzo settore.
È donna, ha tra i 25 e i 34 anni, proviene dal mondo del volontariato o del Servizio civile e ha in tasca una laurea o è in possesso di un percorso di studi post-laurea. Nel dettaglio, più della metà dei 162.000 utenti unici che visitano il portale annualmente, quindi, è donna (73%), ha tra i 25 e i 34 anni (54%), segue la fascia d’età 35-44 (20%). I più giovani, 18-24 anni, si posizionano al terzo posto con un 14%. Gli utenti over 45 anni che ricercano posizioni lavorative su Job4Good sono solo il 12%, a significare che il Terzo settore non sembra dimostrarsi scelta di ripiego per fuoriusciti e disoccupati da altri settori produttivi. Inoltre, proprio nella fascia 25-34 e 18-24 il divario gender è sensibilmente più marcato: in entrambi i casi, infatti, le donne sono il triplo degli uomini e solo la fascia 35-44 vede quantomeno la risalita della componente maschile che a stento comunque raggiunge la metà della controparte.
I luoghi d’Italia dove la domanda e l’offerta di lavoro nel non profit è più vivace coincidono con le grandi metropoli, veri e propri poli di aggregazione professionale per chi opera nel Terzo settore. A sorpresa, e contrariamente al mito del motore economico nazionale, Roma (27,09%) batte al fotofinish Milano (26,94%). Entrambe, comunque, distaccano di molto le città inseguitrici come Torino (solo 4,15%), Bologna (3,15%) e Firenze (2,03). Posizionamento ‘bi-partisan’ Nord/Sud per quanto riguarda le città fanalino di coda: per una Napoli al 2% troviamo Monza all’1,15%, per una Palermo ferma all’1,02% troviamo una Bergamo a chiudere la classifica con un tondo 1%.
Le figure professionali ricercate confermano l’assoluta necessità di personale altamente specializzato. Il ‘mestiere’ più richiesto nel 2018 è il fundraiser (15,99%), segue a stretto giro il project manager (13,58%). Le figure amministrative si posizionano al terzo posto (8,92%), seguite a brevissimo giro dal sempreverde comunicazione-marketing (8,17%) e dalle professioni ‘sul campo’ quali cooperante (7,16%) ed educatore (7,07). In fondo alla classifica troviamo il mediatore linguistico che mediamente è stato ricercato 1 volta ogni 100 vacancies.